Death Valley : aridità, km e km di strade dritte e deserte, sabbia dorata e l’orizzonte che sembra non finire mai.
Per certi versi la Death Valley potrebbe benissimo passare come un accumulo di polvere, ma in realtà, se attraversata interamente dall’inizio alla fine, rivela tantissimi tesori paesaggistici che lasciano senza fiato e che conquistano all’istante. Ma come si organizza un tour alla Death Valley, quali sono i principali punti d’interesse, come si raggiunge la zona e sopratutto quali sono le cose a cui bisogna prestare attenzione prima di avventurarsi nel parco ?
Punto di partenza: Visalia.
Ora di partenza: 4,30 del mattino.
Punto di arrivo: Las Vegas.
Ore di Viaggio , passando per la Death Valley: nove.
La Death Valley, lo ammetto, non era nei miei progetti, ma leggendo le opinioni altrui mi sono lasciata convincere che anche solo passarci in auto ne valeva veramente la pena! E così è stato!
L’inizio del viaggio verso la valle non prometteva niente di buono, in quanto la notte prima avremo dormito a Visalia, vicino al Sequoia National Park, e il mattino dopo ci attendeva un viaggio di quattro ore per raggiungere l’ingresso della Valle della Morte. Ci siamo svegliati alle 4.00 del mattino e ancora assonnati ci siamo messi in strada in direzione del deserto!
La strada, prima ricca di curve nel tratto della Sierra Nevada, si trasforma pian piano nella tipica strada dritta e senza fine dei film americani! Avete presente si? Il deserto totale, una grande catena montuosa che costeggia la strada e chilometri e chilometri di asfalto in mezzo al nulla! Una strada senza fine. Una di quelle che ti fa perdere la testa per la sua bellezza.
Scendiamo dalla macchina e incominciamo a scattare tantissime foto sulla linea centrale, complice anche il fatto che non si vedeva arrivare auto da nessuna direzione! Sono le sensazioni più belle che uno possa mai provare! La libertà, il silenzio, il deserto che si staglia all’infinito e che si mischia con l’orizzonte.
Riprendiamo il tragitto e in un’ora arriviamo finalmente al tanto atteso parco nazionale! La strada incomincia a salire tra le montagne, fino a che non si apre il primo spiraglio che lascia intravedere la stupenda pianura sottostante. Da qui inizia la faticosa ma soddisfacente esplorazione di tutti i punti d’interesse della Valle della Morte!
COSA VEDERE NELLA DEATH VALLEY
Il primo panorama che mi ha colpito davvero tanto e che si trova proprio vicino alla strada principale è il Mesquite Flat Sand Dunes. Nell’aridità più totale si trovano queste bellissime dune che si estendono per 40 chilometri (non pensavo così tanto) e sono alte 30 metri.
Il momento migliore della giornata per vedere la magia delle dune è all’alba o i pochi minuti prima del tramonto, quando il sole, dai colori tenui, crea delle lunghe ombre tra le dune, dipingendole di colore rosso chiaro.
Per visitare questo punto d’interesse si consiglia di indossare scarpe chiuse o stivaletti vista la presenza di serpenti a sonagli, sopratutto in estate quando le temperature raggiungono alti livelli.
Proseguendo in direzione Las Vegas e superando Furnace Creek, il paese principale della Death Valley, si prosegue deviando sulla Badwater Road e giungendo al punto più profondo del nord America, il Badwater, una grande conca che si trova a 86 metri sotto il livello del mare!
Molto tempo fa esattamente nella Badwater si trovava il lago Manly, che con gli anni è scomparso per colpa del prosciugamento delle acque, (per via del caldo?) dando così vita ad un enorme cratere, caratteristico per il suo terreno ricco di increspature, che ricorda molto un altro pianeta!
Percorrendo la strada in senso inverso ci si può inoltrare nelle stradine laterali dove si trovano altri punti d’interesse.
La valle è famosa sopratutto per la presenza del cosiddetto campo da golf del diavolo. Il Devil’s Golf Course è una valle ricoperta da un grande strato di sale, che crea delle onde frastagliate, indurite come pietre dal caldo del sole. Qui sembra veramente di essere sulla luna! Il sale rimasto dall’evaporazione dell’acqua da vita a grossi accumuli che brillano alla luce.
Più avanti, sempre entrando in una strada secondaria, si raggiunge l’ Artist’s Palette, dove gli amassi di rocce sono colorati, grazie all’effetto della natura, da tonalità variopinte che vanno dal rosa al turchese. La strada che costeggia queste bellissime rocce colorate è a senso unico, ricca di curve e di sali e scendi. Immaginatevi un pittore che gioca con i pennelli e spruzzando i colori sulle rocce forma delle sfumature multicolore!
Proseguendo la scoperta della valle e ritornando sulla strada 190, in direzione Las Vegas, incontriamo un altro bellissimo paesaggio, il Zabriskie Point.
Parcheggiamo nel grande parcheggio e dopo una piccola salita a piedi troviamo davanti a noi una bellissima distesa di calanchi che assumono sfumature color oro, giallo e arancio. Questo è uno dei punti più fotografati di tutta la Death Valley.
Per ammirare i calanchi dal basso si può fare una passeggiata lungo il percorso del Golden Canyon, che sale per le colline, compiendo un giro circolare di 9 chilometri, invece per chi vuole godere di un panorama più ampio può andare sul Dante’s View. Dal Zabriskie Point si prosegue lungo la 190 e si imbocca la Furnace Creek Washington Dc, sulla destra, e in seguito si prosegue su un’altra stradina chiamata appunto Dantes View Dr.
Da questo punto di osservazione, alto 1600 metri circa, si vede tutto il Badwater . Questa tappa dista 13 miglia dalla strada principale.
A questo punto, arrivati alla fine della Death Valley, non ci resta che raggiungere la città che non dorme mai! Ancora qualche ora di viaggio e giungiamo a Las Vegas.
RACCOMANDAZIONI
Nella Death Valley le temperature sono altissime, e in estate possono sfiorare anche i 45 gradi. Nell’ 1913 si è raggiunto il record di 53 gradi ( insomma come stare dentro ad un forno!).
Quindi, sopratutto nei periodi estivi è bene munirsi di una scorta in più d’acqua, in quanto si può rischiare la disidratazione.
Dentro la valle vi sono solo due rifornitori di benzina, entrambi con prezzi molto elevati,quindi si consiglia sempre di fare il pieno alla macchina prima di arrivare al Parco Nazionale, sia per non dover pagare cifre esorbitanti, ma anche per non trovarsi con il serbatoio vuoto a molte miglia di distanza da un rifornitore.
È anche opportuno assicurarsi anche che il condizionatore della macchina funzioni a dovere, per non trovarsi dentro ad una fornace di 45 gradi!
Per conoscere tutte le informazioni sulle strade chiuse potete consultare il sito ufficiale.
Non si gode solo di un panorama arido e isolato, ma di un deserto che cambia colori e caratteristiche semplicemente percorrendolo in macchina!
Si passa dalla pianura salata alle colline colorate, dai calanchi a una pianura a crateri… Non è un semplice deserto, è il deserto!